Tra mare e montagna, a soli venti chilometri dalla costa adriatica e a quaranta dal Gran Sasso, sorge Teramo, la città capoluogo della provincia, adagiata tra due corsi d’acqua, il Tordino e il Vezzola, da cui il nome latino di Interamnia (“città tra due fiumi”).
Le origini della città sono molto antiche: a fondarla furono, probabilmente, i fenici che le diedero il nome di Petrut ("luogo elevato circondato dalle acque"). Con la conquista dei romani, la città visse la sua epoca d’oro, dapprima come municipio, poi come colonia sotto gli imperatori Augusto e Adriano. Ancora oggi restano tracce della dominazione romana, le più importanti delle quali sono il teatro e l’anfiteatro, oltre ai resti di diverse domus. L’epoca medievale segnò il declino di Teramo, saccheggiata dalle popolazioni barbariche e teatro di sanguinose dispute tra famiglie e potenti signori. Estremo territorio settentrionale del Regno di Napoli, la città ne seguì le sorti fino all’annessione al Regno d’Italia nel 1860.
Il territorio della provincia di Teramo presenta paesaggi e ambienti dall’alto valore naturalistico: il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Parco Marino della Torre di Cerrano, la Riserva del Borsacchio, le spiagge dorate dell’Adriatico; le fertili campagne costellate di vigneti e uliveti; le verdi colline e i boschi lussureggianti; le cime rocciose delle più alte vette dell’Appennino. Sono innumerevoli gli itinerari storico-artistici alla scoperta di alcuni dei borghi più belli dell’Abruzzo (ad esempio Civitella del Tronto, Campli, Castelli, Pietracamela, Atri, Giulianova) e di mete religiose che sanno coniugare spiritualità e cultura. Terra dalla grande tradizione eno-gastronomica, il Teramano conserva e tramanda piatti prelibati che esaltano una delle più apprezzate cucine tipiche del paese.